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Aperitivo negato perché gay

E' la prima volta che succede in Ticino. Un aperitivo negato perché organizzato da un'associazione gay. Ma è veramente così? Sembra proprio di sì. Nello stabile della sede della Lega dei Ticinesi, il bar Iberia, locale conosciuto in tutta Lugano, avrebbe voluto ospitare un aperitivo organizzato da Imbarco Immediato, associazione che tutela e promuove le iniziative gay in Ticino. Il niet arrivato dal padrone dello stabile, la Lega, ha spinto gerenti ed Imbarco Immediato a desistere.

“E' da due anni che organizziamo happy hour - spiega Donatella Zappa di Imbarco Immediato - Dappertutto. Una domenica al mese nei bar più belli ed eleganti del cantone. Al Lanchetta a Lugano, al Silver di Chiasso, al Fashion di Locarno, al Lounge Beach di Locarno solo per fare alcuni nomi".

Bar che vedono riempirsi di persone, di musica. "Di solito ci rivolgiamo ai gerenti dei locali se sono d'accordo a metterci a disposizione gli spazi e nessuno ci ha mai negato questa possibilità. Anzi, ci sono dei gerenti che ci chiedono di organizzare eventi di questo tipo. Organizziamo bei momenti, con musica dal vivo o dj, un happy hour coi fiocchi, con buffet. Una bella esperienza."

Un’esperienza condivisa da tanta gente: “Arrivano dalle 100 alle 150 persone. Il 13 di febbraio apre la nuova stagione ed è aperta a tutti. Un'affluenza non da poco se consideriamo che questi happy hour si tengono la domenica sera”.

Ma torniamo al nocciolo della questione. Inizialmente Zappa non può che scrollare le spalle: "La vicenda dell'Iberia mi fa sorridere. E' il proprietario dello stabile a fare storia. Siamo strumentalizzati a fini elettorali. Noi e gli islamici usati per scopi di campagna politica. Non sorrido, invece, quando penso alla dichiarazione di Bignasca. Noi non siamo né peggio né meglio dei musulmani”.

Ed è questo il punto che più fa rabbia a Zappa. La frase riportata da LaRegione pronunciata da Bignasca non l’ha mandata giù. Quel "dà meno fastidio un bar gay lesbo di una moschea" è dura da mandar giù. “Io a questa provocazione non ci sto. Non faremo nessuna denuncia, anche se essere considerati meno peggio di altri non è un atteggiamento accettabile. Noi non siamo né peggio, né meglio di nessuno. Probabilmente l’aperitivo non lo faremo. Ci dispiace”.

Donatella Zappa è amareggiata, ma non sorpresa: “L'omofobia c'è. Ogni tanto si esprime attraverso questi metodi, che sono squallidi. Lavoro da fare ce n'è. Non si spiegherebbe, se no, l'esistenza della nostra associazione”.

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